sabato 11 gennaio 2025

DIETRO I VETRI

Oggi che l’aria si accanisce dietro i vetri umana e malvagia come un’ombra sembra facile immaginarmi spoglio e silenzioso come un albero che vestirà la sera, come una spiaggia raggiunta dall’inverno. Pensarmi come la riva e il mare uniti, la stessa cantilena di sempre accerchiata da un identico destino che si trascina inutilmente avanti e indietro. Sentirmi vivo più di tutto questo è una tentazione a volte, abbandonare per un istante i moti della luna, ma poi in nome di chissà quale altra stagione già dipinta evito ogni suono, mi chiudo senza un colore nel bianco e nero di me stesso e scrivo mille volte la stessa poesia. Ripeto lo stesso sciabordio dell’eco in una stanza ed è come se avessi sempre mille addii da dirmi prima di ogni attimo che segue.

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